Rientro verso casa ed è notte. La mia bicicletta è sgangherata, ma questo fa parte del fascino di questo giorno. Qui, circondato da un lusso quasi irreale, mi ritrovo e mi rigenero nel vento, nel cigolio di questi pedali e nello sfondo, nero, di una strada di notte.
Chiudo gli occhi per un istante. Ascolto il vento. Tremo. Respiro. E mi perdo.
Il sorriso della mia nipotina è sul filo di questo vento. La carezza che mi rivolge il suo sguardo, proprio mentre le leggo la favola che l’accompagnerà nel suo viaggio dentro al buio della notte, è il calore che accompagna me nel buio della mia.
Non sento più il peso di chi ero, di chi ho lasciato dietro di me, di chi avrei voluto essere e non sono. In verità non sento più nessun peso e se potessi scegliere un regalo, un bel regalo intendo, donerei a qualcuno che amo l’emozione che provo adesso, o la follia necessaria per raggiungerla…
Guardo ancora un po’ il mondo con gli occhi chiusi. Filtrato da quest’immagine che mi porto dentro, lo trovo di una bellezza capace di mettermi quasi a disagio, tant’è intensa.
Sorrido, perché da sorridere c’è, e scopro che la bellezza, per esser davvero tale, in qualche modo deve ferirti dentro.
Ammirarla, stanotte, sarà la mia forma di masochismo.
Roberto… grazie.
La prima volta che ti vidi mi sembrasti uno sborone senz’anima, poi spinta dalle tue fotografie mi dissi che un’anima invece dovevi pur avercela. Arrivata qui non solo ho trovato che ne possiedi una, ma trovando la tua anima, ho trovato anche la mia superficialità nel giudicarti all’inizio.
Sei una persona speciale…
Mi fa molto piacere che tu abbia cambiato opinione. Non tutti lo fanno, ma so che è una mia responsabilità il come mi pongo con gli altri, ma devo ammettere che è anche una parte di me e non solo il mio guscio, quindi è inutile negarlo.
“Chi c’è, c’è e chi non c’è, non c’è”, cantava Giovanni Lindo Ferretti! Grazie per esserci 😛
chiudere gli occhi di fronte a qualcosa di immensamente bello capita spesso pure a me. forse è un modo per imprimere il momento, o l’immagine, bene nella mente, in modo da riagganciare quella stessa sensazione provata ogni qualvolta si richiudono gli occhi.
se io lo faccio di notte, andando in bicicletta però, mi faccio tanto male 😉
hahahah vero, ma “Chiudo gli occhi per un istante” non l’ho scritto a caso. La pedalata comunque è stata fatta a Venezia, quindi senza traffico e con strada tutta diritta. Anzi, per la precisione è stata fatta davanti all’Hotel Excelsior al Lido, così evito che mi dici che potevo cadere nell’acqua 😛
‘Guardo ancora un po’ il mondo con gli occhi chiusi’ era più di un istante!!! io leggo tutto sai? ahahahhahaha
Potrei iniziare ad aggiungere ai miei post la dicitura: don’t try this at home!! 😛
direi che io sono contenta se lasci due righe nel caso non sapessero a chi devolvere la tua attrezzatura fotografica…ecco 😀