Silenziosi significati

La notte è stata movimentata. Silenziosamente movimentata per essere precisi.

Calma calma, niente sesso. Non stanotte almeno. Stanotte ero l’antitesi stessa del dinamismo fisico, e se qualcuno avesse potuto osservarmi gli sarei sembrato non così dissimile dalle statue dei Re del passato.

Stretto in un riposo di marmo. Imperturbabile e puro nel suo eterno sonno – con il puro, forse, ho esagerato un po’.

Dentro purtroppo no. Dentro c’era un bel po’ di moto, a dire il vero.

Pensieri. Rumore. Dubbi. Rumore. Fantasie dolorose. Rumore. Un leggero velo di rabbia, forse.

Fortuna che l’utilità di una vita incasinata e frenetica come la mia si palesa anche nella stanchezza che produce. Sì, perché poi alla fine arriva il sonno, e il sonno, si sa, quando arriva, arriva. È fisiologico.

Para para pà. Para para pà – sveglia dell’iPhone. Riff di pianoforte. Ore 6:30 am.

La sveglia, con la sua musica fastidiosa, apre le danze dell’oggi.

S’inizia presto, stamattina. E la mia giornata va subito in scena. Su il sipario. Il Nosferatu che c’è in me prende vita, e mi ergo dal letto con vampiriche movenze – avete presente come si alza Dracula nel film Nosferatu? Figo, vero? Beh, in realtà mi sono rotolato lateralmente, infilato le ciabatte e precipitato in bagno. Tutto questo con un certo stile però eh. Sia chiaro!

Impeto. Energia. Recitazione. Ritmo. La mia voce ha potere, stamani. La mia vita determina qualcosa d’importante. È doloroso, a dire il vero, ma sento che è importante. Stamani ho risvegliato con me un po’ di coraggio nuovo. Stamani non ho paura.

Neanche di perdere te.

Dopo essermi vestito mi guardo intorno perché nella stanza c’è qualcosa che non mi torna. Mi fermo un attimo. Ascolto.

C’è silenzio. Solo silenzio. Un gran bel silenzio, aggiungerei.

È il silenzio delle idee chiare, quello che ti compare in testa quando il vorticarsi dei pensieri sulle mille cose da fare, o da decidere, smette di agitarti la vita. Tutto, anche se non sai come, si sedimenta al suolo, ed è proprio lì che si scorge la meta.

Chiara. Inequivocabile. La linea d’arrivo è li. Adesso va solo raggiunta – hai detto niente!

Questa cosa mi strappa un sorriso. E un velo di tristezza. So che ci saranno difficoltà, ma non me ne preoccupo più di tanto adesso. Non ho pensieri chiari sul da farsi, su cosa rincorrere o su come sistemare le cose, ma adesso so dove devo andare.

Prendo in mano il cellulare. È da ieri notte che attendo un essemmesse che non arriva. So che arriverà e che reciterà situazioni che già conosco. Solo gli attori cambieranno.

Fattezze nuove, nuovi nomi, per tante vecchie e note situazioni.

La vita ama riproporsi in cicli da cui stentiamo a prendere le distanze. È un po’ come ripetere lo stesso identico errore da diversi punti di vista, giusto per essere davvero sicuri di aver sbagliato per bene. Io per primo, intendiamoci, solo che stavolta, no dico stavolta, inizio a vederci un po’ più chiaramente. E questo succede molto prima del solito. Le esperienze passate mi hanno sicuramente reso più forte, e la forza, se c’è, può essere usata per generare Bene. Per creare valore.

Confortante. Sì, direi che è piuttosto confortante.

Mi sento addosso

la bellezza di cui solo i vinti sono capaci. E la limpidezza delle cose deboli. E la solitudine, perfetta, di ciò che si è perduto.

Ma vinto non vuol dire sconfitto, e poiché sconfitto non sono ho ancora forza e potere per scegliere di far tesoro di tutto questo.

Avevo paura di perdere una donna poco tempo fa. Ho avuto paura perché ho incontrato una persona che mi ha fatto vacillare e tremare il cuore tanto da farmi riscoprire che il mondo, nonostante tutto, va sempre e solo avanti.

Oggi so che grazie alle mie scelte non perderò una donna, ma ne perderò addirittura due. Eppure questo, stamani, mi fa sorridere di buono.

Rinnovo la scelta che ho fatto per me. Oggi mi sento forte. Oggi mi amo un po’ di più.

Chi verrà domani, perché domani qualcuno verrà, troverà un po’ d’amore in più dentro di me, e qualche nuovo battito puro di cuore da ascoltare.

Un cuore. Non due. Non tre. Un cuore. Il mio.

Esco di casa. Imbocco la strada verso la piazza poco distante dal mio palazzo. Un uomo mi fissa mentre sfilo davanti ai tavoli del bar. È più intento a osservare me che a bere il suo caffè, mentre una miriade di rondini fanno da tetto alla piazza.

Non so il perché, ma non lo guardo negli occhi per il timore di vederlo come nudo. Mostro il mio miglior sorriso all’edicolante e procedo oltre a passo lento, per poi puntare lo sguardo per terra.

La pietra che scorre sotto alle mie scarpe è scura e fredda. E io continuo a sorridere. Pure a lei.

Mentre scorre non conta se è lei che indietreggia o io che vado avanti. Quel moto comunque esiste.

Il rumore del traffico diventa una cornice perfetta per i silenziosi significati di una mattina affollata. Una mattina con un solo, chiaro, pensiero: avere una direzione è importante.

Avere uno scopo può valere una vita.

26 Comments

  1. Te sei uno di quelli che quando c’è si sente. Eccome se si sente. Bellissimo, al solito. Felice che ci sei. Felice che ti leggo.

  2. era meglio se scopavi, bro! 😛

    La pietra che scorre sotto alle mie scarpe è scura e fredda. E io continuo a sorridere. Pure a lei.

    Mentre scorre non conta se è lei che indietreggia o io che vado avanti. Quel moto comunque esiste.
    [Roberto Panciatici]

    Respect!

  3. Avere uno scopo può valere una vita.

    E’ così. Ogni tanto è importante ricordarselo e ricordarlo agli altri. Grazie per averlo fatto. Scrivi poco ultimamente, però quando scrivi si sente. Cazzo se si sente!!!!!!

    Alla prossima. Che spero sia presto 😉

    • Anch’io credo sia importante ricordare le cose, per se stessi e per gli altri. Parlo anche delle cose superficiali eh, ché lo ritengo un segno d’attenzione verso chi abbiamo intorno, e non credo sia mai una cosa superficiale. L’attenzione intendo.

      Alla prossima 🙂

  4. Chi verrà domani, perché domani qualcuno verrà, troverà un po’ d’amore in più dentro di me, e qualche nuovo battito puro di cuore da ascoltare.

    Un cuore. Non due. Non tre. Un cuore. Il mio.

    [Roberto Panciatici]

    Meglio di così, si muore. Non so il perché (o meglio in realtà lo so perchè è tantino che ti leggo) ma te hai un fascino tutto tuo. Sei un uomo che ha tratti molto da bambino e un’ingenua sensibilità che mi fa male alla pancia, talvolta. Io credo che chiunque ti abbia accanto sia e sarà fortunata. Non solo la tua donna, o le tue donne, ma credo valga anche per i tuoi amici, e per i tuoi affetti in generale. Sei davvero una persona di cuore, o almeno a me piace immaginarti così.
    Un bacino, Lully 🙂

    • Questo commento mi piace più dell’altro 🙂 Colgo l’occasione per far notare che qui si può scrivere anche commenti intelligenti eh, nonostante io capisca bene che il blog non ispiri. Nel caso in cui qualcuno avesse il dubbio che questa sia una specie di polemica sappiate che lo è 😛

      Ti ringrazio. Talvolta anch’io penso di essere una persona di cuore. Talvolta penso di essere l’esatto opposto. Ho i miei momenti di luce. Ho i miei momenti d’ombra. E gli uni servono a dare un senso agli altri. Le nostre oscurità hanno valore, custodiscono il seme e lo slancio che ci fa raggiungere i nostri picchi. Un abbraccio.

  5. il silenzio delle idee chiare è bellissima. è proprio così. si ferma il vortice di pensieri. quello che arriva a girare così veloce che non riesci ad afferrare manco una parola, un senso. è tutto mescolato e confuso. appesantito. e poi di colpo….sbem. tutto fermo, tutto vuoto. o meglio sembra vuota la testa. in realtà è solo sgombera e riesci a riformulare pensieri lineari, e chiari, senza che nulla interrompa il flusso. il silenzio delle idee chiare. geniale 😉
    (te l’avevo detto detto che avevo bisogno di più letture…)

    • A dire il vero avevi anche detto che non avresti commentato pubblicamente 😛 E mi fa molto piacere che tu l’abbia fatto. Sì, il senso è esattamente quello. Il mio personalissimo punto focale è il movimento invece. È la vita rivolta all’oggi e al domani, mai a ieri. Questo solo se si vuol vivere, ovviamente. Troppo spesso rimaniamo intrappolati del passato, che sia una vecchia idea, una relazione morta che non riusciamo a chiudere, un nostro modo di essere etc etc, non riusciamo a staccarci da cose ormai andate, e per questo non riusciamo a crescere, e quindi a vivere. Non dovremo generare staticità, perché la vita non è statica, ma dinamica, e in continua evoluzione e mutamento. A quel punto, se credi in questo, non importa più che sia il mondo che ruota indietro, o tu che vai avanti, ché quel moto comunque esiste e tu devi “sintonizzarti” con esso e puntare dritto alla tua meta. Quale meta? Beh io credo che dovrebbe essere una meta “semplice”, e uguale per tutti noi: essere felici.
      Nulla più di questo. Un bacio 🙂

      • mirare ad essere felici è la mia filosofia di vita!
        ps. ho commentato perchè la frecciatina per i commenti intelligenti l’ho sentita anche un pò mia -.- (coda di paglia mode on :D)

  6. Ho letto un paio di giorni fa, avrei voluto commentare ma c’era qualcosa che in un certo senso non quadrava, non faceva scorrere la penna. Stasera, senza rileggere, ho capito 🙂
    Dietro le tue parole, sempre scritte in un modo che adoro e che lascia sempre da riflettere, ho intravisto o creduto di intravedere una persona.
    E mi è comparsa davanti agli occhi quella persona che leggeva queste parole.
    E non era una bella immagine.
    Nessun rimprovero, ovviamente, sono l’ultima persona che può e vuole farlo e non è questo il senso di quello che sto scrivendo.
    Riflettevo però stasera a quanto le giornate, le voci, i respiri, le mani, le risate, l’impronta in un letto siano nella realtà così tanto più forti e tanto più difficili da lasciare e lasciar andare rispetto ad un fantasma che si intravede lontano dietro alle parole.
    Il coraggio è la chiave, coraggio di allontanarsi o di ritornare sui propri passi, seguendo il movimento della propria vita senza chiusure preconcette e senza porte lasciate aperte per vigliaccheria.
    Non è così facile…farlo realmente tutti i giorni è la sfida..(almeno per quanto mi riguarda 🙂 ).

    Grazie perché accendi sempre qualche lampadina. L'”intuizione” di te di qualche anno fa non mente 🙂

    Un abbraccio

    • Non sono mai alla volé i tuoi commenti, questo mi piace molto. E mi piacciono ancor di più se penso che qualche tempo fa non volevi commentare pubblicamente. 😛
      È vero, il coraggio è un elemento fondamentale. Lo è per tanti aspetti della vita. Serve coraggio per tutto, anche per essere felici. Quello che tutti dovremmo tenere bene a mente è che il coraggio ce l’abbiamo tutti, dobbiamo solo risvegliarlo.
      Felice di essere utile, felice che ci sei 🙂

  7. “La pietra che scorre sotto alle mie scarpe è scura e fredda. E io continuo a sorridere. Pure a lei. Mentre scorre non conta se è lei che indietreggia o io che vado avanti. Quel moto comunque esiste.”

    bellissimaaaaaa , io l ho interpretata come una metafora, sbaglio? comunque bella, come dice Battisti;))

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