
The press photographer’s year, National Theatre, Londra. La mostra della competizione fra gli scatti più rappresentativi dell’anno si è conclusa il 4 Settembre 2011. Se avete avuto la fortuna di visitarla, come il sottoscritto, avrete potuto ammirare le 136 fotografie esposte durante l’evento, agli altri, purtroppo, non resta che farci un pensierino per l’anno prossimo.









In questa mostra ci sono foto che parlano di vita, di morte, di speranza e abbandono, di dolore, di “vittoria”, di fanatismo, di sport, felicità, libertà e chi più ne ha, più ne metta. Uno spazio quasi irreale, soprattutto per uno come me che viene dall’Italia. Sì, perché sono seduto per terra in mezzo a tutte queste immagini, e sto scrivendo. Poco lontano da me c’è una donna, sulla cinquantina credo. Anche lei sta scrivendo. Ricambia il mio sguardo, e mi sorride di rimando. Dopotutto è un pò come se ci conoscessimo. Dopotutto siamo un pò come colleghi in questo spazio. Ispirati e turbati dalle stesse immagini. Entrambi occupati a srotolare i nostri pensieri, entrambi seduti per terra. Liberi fra le poche centinaia di centimetri quadrati di carta dei nostri taccuini. Ognuno con la sua penna in mano, e con le sue idee in testa. Le fotografie che si possono vedere qui fanno pensare, sorridere e inorridire. Confondono, come la vita. Sono una sintesi perfetta di un anno di conquiste e di perdite, di un anno di sogni e di morte. Perdersi fra queste foto è un po’ come ritrovare il filo dell’anno che s’è concluso, ricordare cosa è stato, e quanto l’uomo sappia essere stupido, basso, feroce e fragile nelle sue gesta.
La mia collega sta finendo di scrivere. Si alza. Si avvicina, poi mi dice: have a lovely day.
La sua voce è come il suo sorriso: disteso, sereno, rilassato e dolce.
Cheers!, rispondo io, have a nice day.
Ci sorridiamo.
Fra il mio sorriso e il suo c’è tutto il nostro mondo. Non siamo altro che questo, noi. E la nostra vita è tutta qui, in queste poche righe.
Semplice, ma vera.
Lei se ne va. Io la seguo con lo sguardo finché non svanisce. Circondato da ciò che amo mi scopro ancora in grado di annullarmi, e di rinascere, in un piccolo gesto che sà di buono. E di condivisione. E d’amore.
Sorrido. Guardo il soffitto. Sono felice.
uno come te da sposare dove si trova? 😀
Bellissima mostra. Un post semplice e rilassato che sa davvero di buono.
Buongiorno anche a te 🙂
Non si trova 😛 Si, la mostra è davvero bellissima, grazie 🙂
“Circondato da ciò che amo mi scopro ancora in grado di annullarmi, e di rinascere, in un piccolo gesto che sà di buono. E di condivisione. E d’amore.
Sorrido. Guardo il soffitto. Sono felice.”
Bellissimo 🙂
Grazie, Kenny 🙂
La mostra è spettacolare io l’ho vista l’anno scorso e spero che riuscirò a vederla anche il prossimo anno! Ciaaaooooo 😉
Foto magistrali com’e ogni anno. Davvero un grande appuntamento con la press photography, peccato che in queste circostanze gli scatti drammatici superano di gran lunga quelli in grado di strapparti un sorriso, o d’intenerirti! C’est la vie…
Sì, purtroppo è vero, gli scatti drammatici occupano la maggior parte della scena. Mi chiedo spesso se dipenda dal fatto che il bene sia quantitativamente minore del male o se invece il bene faccia molto meno notizia 😉
bellissime foto…complimenti il tuo blog è sempre interessante!
Grazie, Tiziana. Benvenuta 🙂
In giro ultimamente c’è un sacco di gente che si sente artista fotografando accazzodicane ovunque. Da quel che vedo anche tu fotografi ovunque, ma non accazzo.
I miei più sinceri complimenti.
Thank you, man! 😉
Di fotografia me ne intendo davvero poco, mi limito a osservare e a starmene in silenzio, perché so che il mio giudizio non è certo qualcosa di cui non si può fare a meno.
Ma mi piace pensare di intendermene di parole. E le tue mi hanno davvero emozionata, nella loro semplicità. C’è la vita in quello che hai scritto.
Affascinata, ecco cosa sono.
Non potrei essere più contento, grazie 🙂
mi piace il modo in cui racconti la tua vita. La mostra è davvero fantastica, la conosco e la seguo tutti gli anni. Ciao 🙂
Olà, Franky! Grazie della visita, magari il prossimo anno c’incontriamo alla mostra allora 😉
[…] Sorrido. Guardo il cielo. Sono felice. […]